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L’ultimo week end, la prima pedonalizzazione della piazza Boris Giuliano ha dato fuoco alle polveri della mai sopita polemica sulla Movida piazzese.

L’ultimo week end, la prima pedonalizzazione della piazza Boris Giuliano ha dato fuoco alle polveri della mai sopita polemica sulla Movida piazzese. C’è una soluzione univoca? Non ho una risposta, ma la domanda va comunque posta: stiamo andando nella giusta direzione, ligi al rispetto delle regole e protagonisti di una civile convivenza nel rispetto delle idee e degli interessi diffusi? Siamo buoni cittadini? Domande banali ma non soddisfatte con risposte chiare e nette. Trascorriamo tutti la giornata, più o meno allo stesso modo ed ognuno di noi passa più volte da ambienti e vicende con il massimo rispetto del distanziamento sociale, talvolta rigidissimo ad altre situazioni e circostanze nelle quali sembra semplicemente dimenticato se non dileggiato. Il mercato settimanale sotto assedio, gli esercizi commerciali presidiati, i luoghi di ritrovo giovanile e svariati bar con regole più blande e meno costrittive. Io credo che nonostante i catastrofisti delusi, sempre in agguato e gli irresponsabili sempre presenti, non c’è da farne una colpa specifica a nessuno. Quello che viviamo è l’inevitabile risultato della schizofrenica somma di norme, di forte intensità e la pressoché completa assenza di comprovate indicazioni scientifiche . Quando le persone sentono gli esperti dare di matto e mandarsi a quel paese tra loro, fra iper-rassicuranti e cassandre malefiche, perdono fiducia e certezze, oscillano tra il contenimento severo ed il lassismo permissivo. Così, tra i pub della Villetta come anche davanti agli Uffizi a Firenze ed in tanti posti di mare, le mascherine ed il distanziamento sembrano vecchi ricordi di un incubo passato. Ormai è un tutto contro tutti, chi va in spiaggia pontifica contro la Movida, chi frequenta la Movida attacca chi va nei centri commerciali o ai mercati locali, chi fa la fila davanti la farmacia attacca chi gironzola liberamente nei supermercati. Da sempre, provo a iscrivermi al partito dell’equilibrio mentale: contro coazioni, frustrazioni, vittimismi e killer mediatici. Saluto con gioia il ritorno alla vita, condanno il terrorismo gratuito ma non posso non notare una certa fretta di accantonare le regole, in alcuni luoghi ed in svariati casi. Noto, invece, una grande responsabilità sui luoghi di lavoro, negli esercizi commerciali più grossi, negli edifici pubblici. Abbiamo regole ad intermittenza che dobbiamo osservare con grande senso di responsabilità. Iniziando dalle piccole cose di casa nostra, il divertimento legittimo ma consapevole. Un piccolo gesto di solidarietà e civiltà spegne le polemiche e contrasta attivamente il potenziale ritorno del Covid. Qualche controllo in più, un po’ di zucchero per dolcificare l’ambiente, non guasta l’amara bevanda…
rlferrara