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La casa ai tempi del Covid 19.

La casa ai tempi del Covid 19. O meglio come cambia la nostra abitudine a vivere la dimensione domestica, dopo l’epidemia che ha stravolto usi, costumi, abitudini lavorative e sociali degli italiani. Il quesito sta già arrovellando le menti di progettisti, architetti e designer, alle prese con studi di fattibilità e di adeguamento e ristrutturazione di civili abitazioni mono o pluri familiari della nostra penisola. Non c’è chi non veda, infatti, che due mesi di auto isolamento hanno segnato , nel profondo, la visione, cosiddetta domestica, che ognuno di noi, ha avuto tra le proprie mura. E allora via alla riscoperta della privacy familiare, di spazi autonomi, di vie di fuga, di luoghi di ristoro e riposo prima abiurati. Porte che dovranno separare, mobili che dovranno arredare e accogliere alla bisogna provetti lavoratori in regime di smart working, muri che dovranno isolare e insonorizzare, corridoi che dovranno separare, sistemi illuminanti che dovranno aiutare, vieppiù, lettura e scrittura, tecnologia ancora più presente, per accogliere uno, dieci, cento connessioni, ra modem, computer, tablet e altre diavolerie digitali. Una rivoluzione in piena regola che potrà spingere, fortemente, la vocazione a ristrutturare, rimodulare, disegnare nuove comfort zone, per cogliere le mutate esigenze dei tempi. La novità non è sfuggita, neppure, al Governo che ha già anticipato l’imminente lancio di una campagna di massiccio sostegno alle eco ristrutturazioni, con un sistema di incentivazioni di ultima generazione tra credito d’imposta, cessione del credito medesimo per farne immediata liquidità, valorizzazione dei materiali a basso impatto energetico, in una logica di capovolgimento di prospettiva. Non soltanto fare di necessità virtù ma consumare doti di coraggio e cimentarsi in investimenti rigeneranti per le abitazioni degli italiani che abbattano i consumi energetici, rispettino l’ambiente, iniettino liquidità nel sistema Italia e, ultimo ma non per questo meno importante, creino occupazione. Ancora pochi giorni e il nuovo decreto Cura Italia ci spiegherà cosa ci aspetta, nel settore, per i mesi a venire. Tra le azioni previste dal governo, un credito di imposta da usare per adeguare l’immobile alla normativa antisismica o per l’abbattimento dei consumi energetici o delle barriere architettoniche.Il bonus sarà del 110% e coprirà interamente il costo dei lavori, addirittura lasciando un margine supplementare del 10%.
rlferrara