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“NEBROS II”: Mafia dei Nebrodi, nuovi arresti

La Corte di Cassazione ha riconosciuto il metodo mafioso perpetrato da alcuni figure di spicco della criminalità organizzata di stampa mafioso operante nel territorio dei Nebrodi. Ciò ha portato a due nuovi arresti nell’ambito dell’operazione Nebros finalizzata a contrastare l’attività mafiosa presente nell’area dei Nebrodi.

Tutto nasce da una operazione condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Enna – Tenenza di Nicosia – che nelle scorse settimane aveva eseguito una serie di misure di custodia cautelare nei comuni di Cesarò e San Teodoro in provincia di Messina.

Tra i soggetti destinatari delle misure restrittive figurano elementi di spicco della criminalità organizzata di stampo mafioso operante nel territorio dei Nebrodi, coinvolti a vario titolo per i reati di “abuso d’ufficio”, “turbata libertà degli incanti” e “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, commessi con l’aggravante del “metodo mafioso”.

L’attività investigativa di Polizia Giudiziaria scaturiva da un precedente indagine denominata “Nebros II” condotta dalle Fiamme Gialle ennesi dalla quale erano scaturiti 15 ordinanza di custodia cautelare emesse, lo scorso 19 novembre 2018, dal Gip presso il Tribunale di Caltanisetta. I destinatari dei provvedimento erano accusati del delitto di turbata libertà degli incanti, commesso avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza all’organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”, ed in particolare delle famiglie mafiose operanti nei Nebrodi.

Il Tribunale del Riesame di Caltanisetta, nelle settimane successive agli arresti disconosceva l’aggravante l’aggravante del “metus” mafioso, e con ordinanza disponeva l’annullamento del provvedimento restrittivo e la scarcerazione di tutti i destinatari delle citate misure cautelari.

Avverso tale ordinanza, la Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, nella persona del Procuratore Capo, Dott. Amedeo Bertone, unitamente al Pubblico Ministero titolare delle indagini, Dott. Pasquale Pacifico, proponeva ricorso in Corte di Cassazione.

La Corte di Cassazione ha di recente accolto il ricorso presentato, sancendo e riconoscendo il metodo mafioso perpetrato dai seguenti indagati:

  • Sebastiano FOTI BELLIGAMBI, nato a San Teodoro (ME) il 19/09/1970;
  • Giuseppe FOTI BELLIGAMBI, nato a San Teodoro (ME) il 12/02/1972;
  • Giovanni FOTI BELLIGAMBI, nato a Bronte (CT) il 21/04/1994;
  • Anna Maria DI MARCO, nata a San Teodoro (ME) il 31/03/1977;
  • Federica PRUITI, nata a Bronte (CT) il 20/07/1978;
  • Angioletta TRISCARI GIACUCCO, nata a Cesarò (ME) il 11/10/1977;
  • Vita CAVALLARO, nata a Bronte (CT) il 11/08/1980;

A seguito dell’accoglimento del ricorso da parte della Corte di Cassazione sono stati emessi 2 provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Giuseppe Foti Belligambi, di San Teodoro e Angioletta Triscari Giacucco nativa di Cesarò; applicata anche 1 misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di Sebastiano Foti Belligambi, nato a San Teodoro.