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PIAZZA ARMERINA- Il dispiacere procurato alla madre era ormai diventato un chiodo fisso.

PIAZZA ARMERINA- Il dispiacere procurato alla madre era ormai diventato un chiodo fisso. Insopportabile. Così un giovanissimo detenuto della Casa Circondariale piazzese aveva deciso di farla finita. Diciottenne, alla prima esperienza di reclusione per furto, era già penzolante dalle sbarre della finestra del bagno, quando è stato tratto in salvo dagli uomini della Polizia Penitenziaria in servizio, allarmati dalle urla disperate del compagno di cella. Catapultatisi, fulmineamente all’interno della camera, i poliziotti hanno scorto il diciottenne proveniente da Messina, già legato con un lenzuolo alle barre di protezione della cella. Sollevato, di peso, per le gambe, allo scopo di scongiurare l’asfissia, gli uomini di sorveglianza hanno dapprima tentato di sciogliere il cappio ma visto il poco tempo a disposizione, hanno infine tagliato il nodo attorno alla gola del ragazzo. Il detenuto è stato portato in infermeria in buone condizioni di salute ed è stato posto sotto sorveglianza a vista. Commenta il comandante della Casa Circondariale di contrada Cicciona, commissario capo Salvatore Puglisi: “ Non abbiamo trovato dosi di marijuana, come spesso accade ma abbiamo salvato una vita umana in un contesto difficile come il carcere, in periodo di pause feriali e sotto organico. Per me e per tutto il corpo penitenziario è un grande motivo di orgoglio. Il nostro carcere ha la nomea di una struttura tranquilla ma
Il livello di attenzione deve essere sempre alto. Nessuno sbaglio, succede di tutto pure da noi. “ Onore al merito del personale della Polizia Penitenziaria che, in aggiunta ai compiti istituzionali d’ufficio, riesce spesso, come questi casi dimostrano, ad intercettare il profondo disagio dei reclusi, scongiurando fatti e conseguenze gravi all’interno degli affollati e malconci istituti di reclusione italiani.
rlferrara