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Le onde elettromagnetiche del 5G: quasi come bere caffè, mangiare sottaceti o lavorare in parrucchieria.

Le onde elettromagnetiche del 5G: quasi come bere caffè, mangiare sottaceti o lavorare in parrucchieria. Entra in campo anche l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) per fornire un quadro chiaro sul 5G. Sono sempre di più i Comuni, soprattutto di piccole dimensioni, che stanno vietando la sperimentazione delle reti mobili di quinta generazione sul proprio territorio per mezzo di ordinanze. La nota dell’ANCI, facendo riferimento all’attuale quadro normativo vigente in Italia, chiarisce subito: “Non esiste, come erroneamente riportato da più parti, una sperimentazione che coinvolga i piccoli comuni.”
In 120 piccoli comuni che già si trovano nel cosiddetto digital divide, gli operatori mobile dovranno offrire servizi basati sulla rete 5G sfruttando la banda 700: è la stessa frequenza che oggigiorno viene usata per le trasmissioni televisive; in ogni caso, tale banda non sarà disponibile prima del 1° luglio 2022. Tale richiesta è stata fatta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per evitare di inasprire il divario delle connessioni rispetto a realtà più grandi già oggi particolarmente sentito nei centri urbani più piccoli. Non si tratta in ogni caso di sperimentazione tecnologica, ma di servizi commerciali veri e propri basati sulla rete 5G che, a partire da luglio 2022, dovranno essere forniti anche in questi piccoli comuni. L’Italia è tra i Paesi nel mondo con i limiti più rigidi, ben al di sotto di quanto consigliato dall’Unione Europea come soglia precauzionale. Nel Belpaese il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità – ossia i riferimenti per le aree a permanenza prolungata e quelle più frequentate – sono di 6 V/m. A seconda della frequenza, i limiti massimi sono di 20 V/m per le onde elettromagnetiche tra i 3 MHz e i 3 GHz (soglia che coinvolge varie tecnologie, tra cui radio, TV e Wi-Fi) e di 40 V/m tra i 3 GHz e i 300 GHz. Sono valori “molto inferiori ai limiti presenti nella raccomandazione europea” fa notare l’ANCI nella sua nota. I limiti italiani hanno messo la salute al primo posto, anche a costo di complicare il lavoro degli operatori che in più occasioni hanno infatti evidenziato quanto il quadro italiano sia un’anomalia. Eppure, i limiti restano, il che dovrebbe rassicurare tutti. A prescindere dalla tecnologia, tali limiti non possono essere superati e naturalmente il 5G non fa eccezione. Anche l’inclusione delle onde elettromagnetiche nel gruppo 2B dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) “si riferisce alle esposizioni dovute all’utilizzo dei telefoni cellulari, non alle esposizioni ambientali o lavorative”. Per essere più chiari in tale gruppo c’è anche lavorare come parrucchiere, mangiare sottaceti e bere caffè.
fonte ANCI