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Due nuovi positivi al Covid 19, uno peraltro senza sintomi, la giunta comunale azzerata, il ragioniere capo che attende la conferma delle proprie dimissioni, attriti tra uomini di governo e dirigenti comunali, tesoreria comunale già in affanno, le procedure di dissesto ancora in itinere, con la necessità di dovere adottare nei tempi dettati dalla legge gli atti successivi e, dulcis in fundo, la spada di Damocle ancora pendente del ricorso al CGA dell’ex sindaco Miroddi.

Due nuovi positivi al Covid 19, uno peraltro senza sintomi, la giunta comunale azzerata, il ragioniere capo che attende la conferma delle proprie dimissioni, attriti tra uomini di governo e dirigenti comunali, tesoreria comunale già in affanno, le procedure di dissesto ancora in itinere, con la necessità di dovere adottare nei tempi dettati dalla legge gli atti successivi e, dulcis in fundo, la spada di Damocle ancora pendente del ricorso al CGA dell’ex sindaco Miroddi. Insomma non manca la carne sul fuoco in questo fine aprile, per la giunta comunale retta dal sindaco Cammarata. Tacciono le opposizioni in attesa di cogliere nuovi spunti di confronto con la maggioranza politica che governa la città, stordita la comunità piazzese, rinchiusa in isolamento domiciliare da quasi due mesi, alle prese con una realtà filtrata dalle notizie pubblicate sui social ed in attesa di poter tornare ad un’apparente normalità, fortemente preoccupati e arrabbiati i commercianti e le altre categorie produttive, dalle saracinesche ancora abbassate, in ultimo barbieri e parrucchieri con le forbici incrociate da lungo tempo. Non escluse forme di protesta per la pausa prolungata. Insomma una situazione quasi kafkiana, con una città addormentata ed una politica in subbuglio, il tutto sotto la cappa emergenziale del Covid 19. Domenica 3 maggio, festeggeremo la nostra patrona Maria Santissima delle Vittorie, insolitamente senza cortei, processioni e fuochi d’artificio, in religioso silenzio. Affidiamo a Lei, le sorti della città e di tutti i piazzesi, ovunque sparsi, affinché possa illuminare di grazia e lungimiranza, le scelte della nostra classe dirigente, con l’auspicio che Piazza possa tornare a rialzare la testa. È tempo di concordia, unità d’intenti, collaborazione, azioni amministrative trasparenti e finalizzate al bene comune, di specchiata moralità. Altrimenti, vista l’età media della nostra classe dirigente, qui a Piazza, rischiamo di capovolgere, il vecchio adagio delle colpe dei padri che ricadono sui figli…
rlferrara